Bellezze naturali e Itinerari

Bellezze Naturali
Il comune di Calabritto vanta sul suo territorio la presenza di un prezioso patrimonio naturale: famose, infatti, sono la sue estese aree boschive (400 ettari circa) e le fustaie di faggio (circa 815 ettari) dove si può ammirare una natura che regna incontaminata.
L'importanza del territorio è dovuta anche alla presenza del fiume Sele che attraversa buona parte del suo demanio.
Non si può perciò parlare di Calabritto senza parlare anche del Sele,il fiume che è sempre stato l'orgoglio della popolazione della valle.
Questo fiume di cui Prisciano dice:"spectabile flumen" lungo 64km nasce ai piedi del monte Paflagone,riceve vari affluenti e sfocia sul mar Tirreno nei pressi di Paestum.
E' stato sempre un fiume molto noto anche perchè alimenta il famoso acquedotto pugliese.
Anche il fiume naturalmente fu teatro di razzie questo perchè i nemici lo utilizzavano proprio per giungere fin su alla valle.

Itinerari
Da Calabritto si dipartono itinerari naturalistici di grande suggestione. Il percorso che conduce dal centro del paese verso l’interno, in direzione del Piano Laceno, rivela continuamente l’amenità di quest’area, immersa all’interno del Parco regionale dei Monti Picentini. Attraverso i folti boschi di castagno, che costituiscono la principale coltura arborea del territorio, si possono scegliere diverse mete, attrezzate con panche di legno e tavolini, per piacevoli pic-nic in un’atmosfera arcadica. Si giunge all’Altopiano del Gaudo, ad oltre 1000 metri sul livello del mare, superando la Madonna della Neve e la sorgente Acqua r’apete, lungo una strada che offre la possibilità di ammirare superbi panorami.
Dal Gaudo, presso il confine con il territorio di Bagnoli Irpino, si arriva agevolmente al Piano Migliato, presso la sorgente di Vado Carpine, quindi all’Altopiano di Sazzano, a circa 1330 metri di altezza, tra le cime del Calvello e del Cervialto. Il secondo monte per altezza della Campania, con i suoi 1809 metri di altezza, deve il suo nome ai cervi, che un tempo vivevano numerosi lungo i suoi declivi. Dal Cervialto si ammira un panorama amplissimo, che abbraccia a Occidente la Piana del Sele e il Golfo di Salerno, mentre verso est lo sguardo spazia lungo la piana del Tavoliere delle Puglie. Assieme al Montagnone di Nusco, il Cervialto costituisce un complesso orografico di grande interesse faunistico, tale da essere riconosciuto come un’area SIC (Sito di Interesse Comunitario).
Qui vivono, tra fitte foreste di caducifoglie a prevalenza di faggi, castagni e roverelle, il lupo e il gatto selvatico, il nibbio reale, il raro picchio nero e il falco pecchiaiolo, comunemente noto come adorno. Sulle praterie di alta quota la vegetazione comprende specie arbustive rare, come la Cresta di Gallo del Wettstein e il Caglio delle Alpi Apuane. Il sottobosco è ricco di funghi, con una preminente diffusione del porcino. 
 
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